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FEDERICO BENEDETTI – Arte o arredamento?

Chi è Federico Benedetti?

Nato a Pietrasanta nel 1972, è uno dei tatuatori italiani più importanti come dimostrano gli oltre quaranta premi vinti personalmente nelle tattoo conventions nazionali ed internazionali. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste specializzate di tutto il mondo. Ma Benedetti è un artista poliedrico. E così,

parallelamente alla carriera da tatuatore, scrive romanzi e dipinge. Come artista la svolta arriva nel 2013 quando inizia a realizzare quadri in bianco e nero che iniziano a riscuotere successo.

Osservando i suoi quadri spesso la gente si chiede se siano stampe o fotografie. Alcuni stentano a credere che possano essere realizzati a mano, visti i risultati e si domandano quale tecnica utilizzi. La risposta di Federico: “La realtà è che non c’è nessuna tecnica particolare: uso solo un tubetto di bianco, un tubetto di nero, un pennello piccolo, un pennello un poco più grande”.

Dopo questa breve introduzione lascio la parola al mio grande amico Federico, che ci porterà nel mondo dell’arredamento dal suo punto di vista artistico.

Pareti, soffitti e pavimenti sono gli elementi di un immobile che non possiamo modificare con facilità. Dato per fisso il contenitore tutto il resto, il contenuto, è da considerarsi arredamento.

Inserito tutto ciò che rende abitabile un immobile ciò che resta fa parte dell’ampia categoria di oggetti che riunisce quelli che vengono chiamati complementi d’arredo. Dunque lampade, tende, quadri, specchi e tappeti.

Tralasciando il resto, appendere un quadro resta tutt’oggi il modo più rapido e diffuso che abbiamo a disposizione per personalizzare una stanza. Dalla sala da pranzo al soggiorno, dallo studio alla camera da letto, dalla hall di un grande albergo all’ingresso di un piccolo appartamento. I quadri abbelliscono le pareti e di conseguenza gli ambienti.

Quando si costruisce ex novo un’immobile o lo si ristruttura, lo si acquista o lo si prende in affitto, viene da sé che i dettagli restino secondari rispetto alle priorità. Ci sono cose che vengono prima, è naturale che sia così e i quadri sono gli ultimi della lista, Ma non andrebbero considerati da meno del resto. Sono importanti tanto quanto i mobili, per dirla senza girarci attorno. Essi hanno la capacità di arredare e al contempo di accompagnare l’arredamento, danno carattere alla stanza e sono capaci di rivelare il gusto e la storia personale dei padroni di casa.

Si può osservare quanto negli ultimi decenni si sia perso il gusto di possedere un mobile ben costruito piuttosto che un quadro ben dipinto. Si è preferito lo schermo HD. Forse l’avvento dei megastores che ti offrono stanze complete e ti fanno risparmiare tempo, l’omologazione, la perdita dei valori. Forse l’Arte stessa ci ha spinto lontano da sé. L’arte di oggigiorno non è per tutti, diciamolo. Dunque l’uomo l’ha messa da parte perché non la capisce? Potrebbe essere. Proviamo allora a smettere di vedere i quadri come “opere d’arte”, quindi inaccessibili ai più. Proviamo a vederli in maniera diversa. Proviamo a non considerarla ARTE (roba da ricchi collezionisti, o da esperti); proviamo a chiamarla con un altro nome: ARTEDAMENTO. Né arte

(noiosa) né arredamento, proviamo a vederla così.

Proviamo adesso a riassumere ciò che dovremmo tenere a mente se si vuole arredare con i quadri. Vediamo quali possono essere considerate parole chiave.

– Piacere

La prima regola da tenere a mente quando si sceglie un quadro è: Il quadro ci deve piacere, nient’altro. Deve comunicare con noi sin dal primo sguardo. Deve colpirci, deve emozionarci. E non occorrerà essere esperti di Storia dell’arte per provare qualcosa dinanzi ad un dipinto, così come non occorre aver studiato Storia del cinema per provare emozioni durante la visione di un film. I quadri sono per tutti, mettiamocelo in testa.

– Scelta

Capita la prima regola vien da sé che non conta la firma o il valore monetario dell’oggetto: Non stiamo parlando di investimenti. Ciò che conta è che il quadro sia in grado di darci qualcosa. È questo lo scopo della pittura, della scultura, da sempre: Comunicare.

Come scegliere? Facile, saranno i quadri a scegliere noi. È così. Quando vedrete quello che farà al caso vostro lo riconoscerete. Vi parlerà, in qualche modo. Ve ne accorgerete, a volerci far caso, perché non sarà come acquistare un oggetto qualsiasi, o un suo surrogato. Appendere una stampa (anche se esistono ottime stampe e poster interessanti, ci mancherebbe) o appendere un dipinto NON è la stessa cosa. Un dipinto fatto a mano da un’artista ha una marcia in più.

– Posizionamento

Guardiamoci attorno e guardiamo con occhio critico ciò che sta appeso alle pareti delle stanze nelle quali viviamo. Ci piace? Li abbiamo scelti o li abbiamo trovati gia li? Li abbiamo appesi per dare un senso a ganci preesistenti? I quadri non andrebbero mai posizionati a casaccio. Non servono per coprire macchie di umidità o per riempire ogni spazio bianco!

Dedichiamo un po’ di tempo a questa cosa e la soddisfazione che ne deriverà sarà inaspettata. Iniziamo con un quadro, uno soltanto. Posizioniamolo in un punto della casa che lo possa valorizzare e per fare ciò facciamo un paio di prove, per essere sicuri. Proviamolo per esempio nell’ingresso, sopra ad un mobile basso (sopra al quale possiamo semplicemente appoggiarlo senza appenderlo), in cima alla rampa delle scale o in camera sopra al letto.

-Installazione

Piazziamo il quadro quando siamo convinti e non facciamoci problemi a spostarlo se non siamo convinti del risultato, se vogliamo aggiungerne un altro o se vogliamo sostituirlo con uno di diversa dimensione. Fatto?

L’altezza è quella giusta? Ricordiamoci che per andare sul sicuro l’altezza occhi resta l’opzione migliore.

Anche pochi centimetri possono fare la differenza e proprio per questo teniamo sempre a mente che mettere un tassello con l’ausilio del trapano o ricoprire un foro con lo stucco non è cosa complicata!

Guardarsi attorno e sentirsi a proprio agio, sentire di aver creato qualcosa di unico. Riscoprire il piacere di vivere con soddisfazione nelle proprie stanze, tante o poche che siano, grandi o minute. Concludendo, arredare con i quadri può voler dire riappropriarsi degli spazi nei quali viviamo, goderne appieno le potenzialità e così trarne soddisfazione.

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